Giovedì, 29 Maggio 2014 20:33

Burocrazia necessaria per smaltire l'amianto

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La questione dell'amianto ha rappresentato negli ultimi anni oggetto di attenzione politica e mediatica: molto diffuso in passato in molti settori produttivi, l'uso di questo minerale (ma non la vendita) oggi è fuori legge, poiché altamente dannoso per la salute. La presenza deve esser denunciata, e anche lo smaltimento dell'amianto in maniera impropria è un reato punibile.

Cos'è l'amianto

L'amianto (o asbesto) è un gruppo minerale presente in natura: negli anni passati, svariati settori industriali - dall'edile a quello dell'arredamento fino all'elettrodomestico - hanno fatto uso di questo materiale, per via del potere isolante e ignifugo. L'uso dell'amianto però è stato proibito nel 1992, poiché rilascia polveri dannose per l'uomo.

L'importanza dello smaltimento dell'amianto

Oggi l'amianto è tristemente noto anche per il numero di morti di cancro e asbestosi che ha causato negli anni: infatti le polveri di questo materiale, se inalate, non riescono ad esser smaltite dall'organismo, fino a causare un intasamento delle vie corporee. Per questo l'utilizzo del materiare è stato proibito dalla legge 257/1992, e da allora è iniziata una lenta dismessa degli impianti esistenti.. Ecco quindi i passaggi burocratici da seguire per un corretto smaltimento di amianto.

Procedura per lo smaltimento amianto

Per smaltire l'amianto, occorrono pochi passaggi che però garantiscono una sicurezza maggiore all'uomo e all'ambiente. Innanzitutto va stimata l'entità del materiale e i rischi, e quindi va presentato un piano di lavoro alla ASL competente dove si evincano anche i dati dell'immobile o dell'area da bonificare. Il passaggio successivo è rivolgersi al Comune per la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Quindi una volta terminata la rimozione, l'operazione di smaltimento amianto conclude nell'apposita discarica.

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